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La tenda gialla torna sulla Marmolada Ma solo per brindare

Festa a Pian dei Fiacconi per l’accordo contro l’Eliski E ora la Provincia dovrà svelare il futuro della Regina.
CANAZEI. La tenda gialla di Mountain Wilderness (simbolo di tante battaglie ambientaliste) è tornata ieri sul ghiacciaio della Marmolada. Ma niente proteste, questa volta: Luigi Casanova infatti aveva fissato l’appuntamento per un brindisi con una bottiglia di spumante Ferrari Rosè (il colore delle Dolomiti quand’è l’ora del tramonto) dopo l’accordo (almeno sulle intenzioni) con la società funiviaria di Mario Vascellari. Era circa mezzogiorno quando ai 2.600 metri di Pian dei Fiacconi (sul versante trentino) è saltato il tappo dello spumante. Ma non ci sono state solo “bollicine” trentine, con il prosecco degli ambientalisti veneti. «Facciamo festa – ha spiegato Casanova – perché da gennaio ormai sulla Marmolada non arrivano più gli elicotteri dell’eliski. Ma anche perché con questo storico accordo tra ambientalisti e impiantisti apriamo la strada alla politica che in questi mesi è al lavoro per disegnare il futuro della Regina delle Dolomiti».
Gli ambientalisti saliti in quota ieri dietro la bandiera di Mountain Wilderness erano circa una trentina, con le ciaspole e gli sci da alpinismo ai piedi per salire fino a Punta Rocca e poi scendere di nuovo al rifugio per il brindisi. Non c’era Mario Vascellari ieri e non c’era (tradito da un improvviso problema fisico) il presidente nazionale di Mountain Wilderness, Carlo Alberto Pinelli, che comunque ha voluto estendere (via lettera) a tutti gli ambientalisti il successo di Mountain Wilderness contro l’eliski: “Una battaglia che avrà eco su tutto l’arco alpino”. Certo lo strano accordo con il “nemico storico” Vascellari su quale dovrà essere lo sviluppo di questa montagna ha fatto storcere il naso ad alcuni all’interno dell’associazione ambientalista: “E’ comprensibile – spiega Casanova – ma dobbiamo guardare ai risultati che otterremo se anche solo la metà dei nostri intenti dovessero diventare realtà”. Ora la palla (in primo luogo l’ipotesi che piace a Canazei di collegare passo Fedaia con Punta Rocca) passa alla Provincia di Trento che presto svelerà quali sono i suoi piani su questa montagna unica. Unica anche ieri, in questo inverno arido, quando al rifugio di Guido Trevisan di neve ce n’era in abbondanza. E tutta naturale.